Ma perchè proprio VERDE ?

Così come le vediamo oggi, le associazioni di pubblica assistenza e soccorso socio-sanitario nacquero circa due secoli fa dall’esperienza di diversi movimenti sociali sviluppatisi durante il Risorgimento. I concetti di fratellanza tra gli uomini, della loro uguaglianza nei diritti, la visione di una solidarietà possibile tra le nazioni, iniziarono a diffondersi in tutto ciò che veniva considerato umanitario e benefico. Comuni argomenti catalizzatori di queste iniziative erano l’intento da parte popolare di gestire la sanità, l’assistenza e la solidarietà, in modo per quanto possibile democratico. Queste esigenze si incontravano con i fermenti di rinnovamento della società dove per secoli aveva operato solo l’intervento caritativo religioso, anch’esso più volte represso da varie forme di assolutismo. L’impianto strutturale di queste realtà diventò modello operativo per tutte le altre che avrebbero caratterizzato la moderna società civile democratica. Il loro patrimonio culturale è alla base della formazione delle prime associazioni di pubblica assistenza e soccorso. A partire dall’unità d’Italia si costituirono quindi delle libere e laiche associazioni di volontariato sotto il nome di “croce … N.N. “ a seconda del COLORE usato, il quale era allegoricamente l'indicatore dei motivi e degli ideali che ispiravano la loro fondazione. La stessa croce, simbolo della Redenzione, può essere infatti vista sia come simbolo cristiano che anche solo come simbolismo cosmico (ossia: i quattro bracci della croce significano che si vogliono toccare col proprio messaggio e/o con la propria presenza i quattro punti dell’universo). La croce VERDE delle origini portava in sé le tendenze repubblicane, anarchiche o socialiste, che il colore in qualche modo richiama: il verde è il colore della natura, della vita nel suo continuo rinascere, e dunque dell’umanità in cammino con le sue fatiche e speranze e pure con le sue utopie. L’anarchia in quanto tale avrebbe dovuto infatti essere una bellissima utopia: se “anarchia” deriva dal greco “a-narché” che vuol etimologicamente dire “senza governo”, che bella sarebbe l’utopia (peraltro in parte possibile) di una società talmente rinnovata da non aver più bisogno di strutture di governo perché i suoi cittadini si autogestiscono. Ecco perchè la Croce Verde è VERDE! Il suo colore è un augurio!

N.B.: quanto al perchè la nostra associazione stazzanese abbia adottato il colore verde, la ragione va cercata semplicemente nel fatto che altre associazioni simili sul territorio avevano già adottato tale colore, evidenziando (più o meno consapevolmente) il voler fare gruppo con altri enti dello stesso genere e l'intenzione di essere individuabili rispetto ad altri gruppi (quali la Croce Rossa, che in Italia è un ente pubblico, salvo la sua privatizzazione attualmente in corso).

 

 

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LA NOSTRA PRIMA MASCOTTE STORICA

Laika era una simpatica cagnolina di razza pincher nano, di proprietà del "mitico" Ettore Maggi, nostro caposervizio tra il 1998 ed il 2009.

Era arrivata da noi a seguito di una adozione in extremis dopo che alla morte della sua proprietaria, i parenti della stessa avevano intenzione di farla sopprimere.

Per lungo tempo era quotidianamente presente anch'essa nella nostra sede, dove seguiva passo passo il suo proprietario in tutti i suoi spostamenti (da come lo osservava incuriosita, non ci sarebbe stato da stupirsi se avesse avuto la possibilità di seguirlo pure salendo in ambulanza, del resto ai cani piace moltissimo viaggiare in auto).

In alcune manifestazioni fu la nostra mascotte, presenziando ad inaugurazioni ecc. "vestita" con apposita bandana con lo stemma della Croce Verde Stazzanese. In queste occasioni l'unica cosa che la intimoriva era il rumore (come noto l'udito dei cani è molto sensibile), a parte questo era ben contenta di vedere tanta gente che inevitabilmente le si avvicinava per accarezzarla. Superfluo rilevare che si calava nella parte con molta compartecipazione e consapevolezza, nonchè con l'immancabile legittimo orgoglio canino.

Scherzosamente, solo scherzosamente, qualche nostro iscritto aveva trovato una definizione per individuarla: "cane a forma di arrosto" (nessuno ovviamente aveva mai manifestato intenzioni cannibali nei suoi confronti).

Dopo lungo, onorato servizio, morì nel 2010 all'età di 15 anni. Ne conserviamo tutti un simpaticissimo ricordo. Gli animali sono nostri amici, dobbiamo rispettare gli animali che sono indifesi davanti alle insidie dell'uomo... ed essi sanno come dimostrare le loro istintive buone intenzioni ed affetto sincero a chi vuol bene a loro.